Il coraggio di vivere: la SLA raccontata attraverso lo sport

La SLA non colpisce solo i motoneuroni ed il sistema muscolare di chi ne soffre: questa malattia neurodegenerativa segna nel profondo la quotidianità di intere famiglie, sacrifica le speranze di un futuro radioso, e logora progressivamente la gioia e l’amore per la vita. E su questo  che Michele Roveredo,  ha tenuto una conferenza il 10 febbraio nel nostro liceo, organizzata dal dipartimento di Scienze Motorie, lo ha vissuto in prima persona, riportando ai nostri studenti  l’esperienza di Piera, la madre che ha lottato contro questa terribile malattia dal 2003 al 2016. Una commovente vicenda di coraggio, resilienza ed amore, che procede a ritmo di corsa, in cui lo sport permette a chi ne sta perdendo progressivamente la possibilità, di rivivere un’ultima volta  il brivido di potersi muovere sulle proprie gambe e di poter sperimentare la gioia del viaggio da una prospettiva diversa. Partendo da Montereale Valcellina, chilometro dopo chilometro, Michele Roveredo ricostruisce il viaggio verso gli ultimi istanti di vita della madre con leggerezza e nostalgia, ricordando il taglio del traguardo alla maratona di Venezia in  carrozzina, accompagnata dal figlio, la tenacia della donna che lentamente veniva inghiottita dalla malattia e i suoi ultimi momenti passati, tra aneddoti e racconti, insieme ai figli ed al marito.

La storia di Piera e  Michele mostra come sia possibile riaccendere la luce negli occhi di chi, muscolo dopo muscolo, viene privato della propria vita e costretto tra i  macchinari degli ospedali, con la consapevolezza di stare inesorabilmente svanendo dall’intensità  della vita, ma potendo solo comunicare con pochi cenni dello sguardo. 

E così, con poche e semplici parole, il presidente della sezione pordenonese dell’associazione ASLA ha voluto testimoniare l’importanza dello sport nella vita di ciascuno di noi: l’attività sportiva, infatti, non è solo sinonimo di salute o veicolo di svago, ma permette un approccio consapevole, sensibile e solidale alla vita. Lo sport insegna la perseveranza e l’impegno, educa all’aiuto ed alla cooperazione e richiede costantemente coraggio e dedizione, che si riflettono inevitabilmente nella nostra quotidianità e persino nelle situazioni più difficili, come può esserlo una malattia.