Credere per scommessa

“Dio non gioca a dadi” afferma Roberto Giovanni Timossi mosso dalle domande minuziose di Renato De Zan. La “scommessa” è il tema principale dell’incontro “Credere per scommessa”. La sfida matematica al non credente Blaise Pascal” tenutosi il 21 Settembre 2018, alle ore 17:00, presso Palazzo Montereale Mantica.

Una scommessa che parte da un concetto fondamentale, infatti, secondo Pascal, nella religione cristiana si può essere solo o favorevoli o contro Dio. Perciò bisogna fare una scelta e, calcolando le probabilità di guadagno, è più conveniente “sprecare” la vita terrena per “vincere” una prospettiva di vita infinita nell’aldilà.

In seconda battuta De Zan introduce varie motivazioni dell’esistenza di Dio stipulate da diversi personaggi della Chiesa, quali Tommaso D’ Aquino che pensa che noi esistiamo solo dentro questo mondo e che anche se non siamo in grado di sapere cosa c’è fuori dal nostro spazio, possiamo cogliere dei “rumori” esterni; o Alsemo D’Aosta che sostiene che qualsiasi cosa perfetta debba esistere (perché se non sussiste non è perfetta).

Inoltre, afferma Timossi, Galileo e Newton consideravano addirittura la matematica il linguaggio di Dio (per il primo il Dio cristiano mentre per il secondo un dio idealista) poiché è il codice che, per ora, esprime meglio il linguaggio della natura, come ci viene insegnato dal credo cristiano, promanazione divina.

Come conciliare due “fedi” così lontane, anche se forse solo in apparenza? con un condiviso desiderio di ricerca della verità. Perché se imbocchi la strada del vero prima o poi potrai incontrare anche a Dio, mentre se imbocchi la strada di Dio non è detto che in quella incontri il vero.

Federica Costalonga