Il nostro viaggio tra scrittori appassionati e romanzi che sono “esseri viventi”

Venerdì 19 Ottobre, partenza di buon mattino, crolliamo dal sonno. Ma, nonostante questo, in treno restiamo ad occhi aperti... Arriviamo a Torino Porta Nuova, e già ci siamo sciolti un pochino, abbiamo iniziato a conoscerci meglio. Poi, mentre in pullman ci dirigiamo verso la Casa Diocesana di Altavilla d’Alba, ci appaiono paesaggi stupendi, colline ricoperte di vigneti dalle tinte autunnali, una leggera nebbiolina, l’aria fresca, i raggi del sole che tingono le colline d’oro, un’atmosfera di pace interiore.

Nell’incontro pomeridiano al Teatro di Alba, l’autore Antonio Lobo Antunes, vincitore per la sezione “La Quercia” del Premio Bottari Lattes Grinzane, ci narra molti episodi della sua vita, ma quella che non dimenticherò mai è la scena di un generale che, di fronte ad un accerchiamento nemico, si nasconde e piange, una scena indegna per Lobo Antunes e per gli altri soldati.

Sabato 20 Ottobre partecipiamo all’incontro con gli autori finalisti del Premio per la sezione “Il Germoglio”. In questa occasione posso apprezzare la passione che Madeleine Thien e Yu Hua hanno messo nei loro libri, passione risvegliata da due domande poste da noi ragazzi del Liceo Grigoletti: gli autori mostrano entusiasmo nel risponderci, poiché avvertono la nostra particolare attenzione di lettori.

Nel pomeriggio si tiene la cerimonia finale di premiazione: il vincitore per la sezione “Il Germoglio” è Yu Hua, una persona gentile, simpatica, alla mano. La sua vittoria è davvero meritata, pur senza nulla togliere agli altri concorrenti, scrittori di innegabile bravura.

Alla fine, stanchi, ritorniamo alla Casa diocesana, mentre il sole cala: il tramonto è mozzafiato, visto dal Castello Grinzane-Cavour. Una luce soffusa arancione avvolge il paesaggio collinare di Monforte d’Alba, e pian piano il sole diventa una sfera ardente, che tinge di un rosso scuro il cielo, con una timida Luna appena accennata e qualche primitiva stella.

Infine, come è iniziato, così il nostro viaggio si conclude con il ritorno a casa, passando prima per il Museo Egizio di Torino (una visita straordinaria). Il viaggio in treno dura molto a lungo: ci abbandoniamo alla stanchezza accumulata e per la maggior parte del tempo dormiamo, anche se c’è chi inizia a scrivere gli articoli per il nostro reportage.

Sono stati solo tre giorni, ma sono stato felice di essere andato fin lì. E’ stata una grande occasione che mi ha fatto capire quanta passione uno scrittore può e DEVE mettere nelle sue opere...opere che, come sostiene Antonio Lobo Antunes, “sono esseri viventi”.

 

Damiano Michelin - 4C SCA