L’uomo che avrebbe potuto cambiare la storia

Sembra destino che il giorno 23 Settembre 2018 si sia tenuto l’ incontro “Un atomo di verità. Aldo Moro e la fine della politica in Italia”,condotto da Marco Damilano, alle ore 11:30, presso Spazio Ascotrade, proprio il giorno della nascita del parlamentare.

Presidente della democrazia cristiana, autore di una delle alleanze più discusse nella storia della politica italiana, il compromesso storico, un uomo del “profondo sud” divenuto l’onorevole più votato d’Italia: ecco chi era Aldo Moro. La sua storia non si può limitare a quei fatidici cinquantacinque giorni che vanno dal 16 Marzo 1978,data del suo rapimento da parte delle Brigate Rosse, al 9 Maggio 1978, data del ritrovamento del suo cadavere. Una delle pagine più tristi dello stato italiano, che ne hanno indebolito la democrazia.

Siamo nell’anno 1976, alle elezioni vota il 93% degli italiani, anno in cui democrazia cristiana e partito comunista, insieme, formano più del 70% del paese, Aldo Moro, in un discorso pubblico, afferma che qualcosa da qualche anno è marcio e corrotto nel sistema di cui lui stesso è l’esponente più illustre, ritenendo che le istituzioni siano fragili, piegate ad una logica di parte .

Così si arriva al 28 Febbraio 1978, vigilia di una svolta storica: per la prima volta dopo il 1947, grazie all’alleanza con la D.C., il partito comunista stava per riavere la maggioranza di consensi, lasciando sbigottiti gli italiani e profondamente contrarie le due fazioni politiche. Nel suo ultimo discorso pubblico, quello stesso giorno, Aldo Moro parla delle emergenze reali che ci sono nella nostra società mostrandosi dapprima cittadino accorto e infine politico sempre aperto al confronto.

Quel giorno fatale non abbiamo potuto salvare Aldo Moro, ma possiamo ancora salvare il paese, “per un atomo di verità”.

Francesca D’Amelio, Federica Costalonga