Suggestioni a distanza
Sfortunatamente quest'anno non sono riuscita a partecipare al viaggio ad Alba con le altre studentesse del concorso e, mentre loro intervistavano gli autori in gara, mi trovavo su un treno diretto a Trieste, intenta ad assistere alla videoconferenza con gli auricolari da un cellulare.
Mi ha interessato molto l'intervista ad Aður Ava Ólafsdóttir, la scrittrice di La vita degli animali e mi ha fatto molto emozionare quando hanno parlato della fragilità dell'essere umano, del fatto che nasciamo completamente nudi e siamo totalmente dipendenti dagli altri, ma allo stesso tempo abbiamo speranza perché è proprio dalla nostra debolezza che troviamo la nostra forza. Avrei voluto condividere con la scrittrice quanto ha evocato in me la lettura del suo libro, che sentivo che faceva sua la visione sia di una adolescente, sia di una donna adulta, sia di una anziana. Mi sono sentita fragile nei miei sogni e nelle mie speranze da adolescente e mi sono immaginata da adulta come ostetrica che aiuta una madre nel dare alla luce ad un bambino: la fragilità e la forza insieme. Ho pensato anche a come ci si sente piccoli davanti ai fenomeni atmosferici, ma allo stesso tempo come lo stesso contatto con la natura ci faccia sentire più liberi. Poi mi è venuto in mente il "Dialogo della natura e di un islandese" di Leopardi e avrei voluto chiedere all'autrice se il suo rapporto con la natura islandese avesse influenzato questo libro e in che modo.
Beatrice Cattaneo (5 C Sci)