Strade separate, unica meta

Una perfetta combinazione tra analisi tecnica e letteraria che viene raccontata attraverso l’esperienza di un professore come Giuseppe Longo, il quale si è ritrovato ad esaminare, nell’arco della sua carriera, sia materie umanistiche come la storia della letteratura che materie scientifiche come matematica e fisica.

L’incontro, avvenuto in occasione di Pordenonelegge, ha l’obiettivo di unire queste due concezioni che in un primo momento possono apparire disgiunte e che invece si rivelano complementari. Infatti, mentre la scienza si occupa di svelare le leggi che governano il mondo, la letteratura ambisce a comprendere al meglio l’individualità di ogni singola persona e le interazioni che può avere col mondo naturale. Questa concezione è dovuta all’indivisibile rapporto che inevitabilmente lega il mondo ad ognuno di noi.

Il professore ha spiegato che, nonostante la maggior parte delle persone definisca cultura solo ciò che si apprende tramite materie umanistiche, anche la scienza ha il suo valore eruditivo, proprio perché, come la stessa letteratura, è una materia creata dagli uomini per gli uomini. L’esempio riportato è quello della tecnologia, che ha cambiato senz’altro il nostro stile di vita  negli ultimi vent’anni ma al contempo ha mascherato le esigenze riflessive dell’uomo. Per concludere Longo ha stimolato il pubblico a complessificare quanto più possibile il modo di pensare, perché, nonostante il mondo si basi su semplificazioni, non possiamo sperare che l’umanità sia comprensibile per sola via razionale, proprio perché i sentimenti non sono né calcolabili né prevedibili.

Alessandro Pagotto, Riccardo Tanzi